Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha varcato le soglie degli studi legali, trasformandosi da concetto futuristico a realtà concreta. Recentemente, l’Ordine degli Avvocati di Milano ha compiuto un passo significativo pubblicando una Carta dei Principi per l’uso consapevole dell’IA in ambito forense, un documento pionieristico che mira a guidare l’adozione etica e responsabile di questa tecnologia nella professione.
L'IA rappresenta una straordinaria opportunità per gli avvocati: strumenti di intelligenza artificiale generativa possono semplificare la redazione di atti, analizzare grandi volumi di dati e offrire consulenze mirate. Tuttavia, come sottolineato dal Presidente dell’Ordine di Milano, l’IA deve essere governata per assicurare che i principi di trasparenza, competenza e tutela dei diritti siano rispettati. Questo approccio riflette un impegno a garantire che la tecnologia migliori, e non comprometta, la qualità della giustizia.
La Carta dei Principi tocca temi fondamentali, alcuni dei quali meritano particolare attenzione:
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Privacy e Sicurezza Informatica 🔒
La protezione dei dati dei clienti è cruciale. L’IA introduce nuove sfide, rendendo indispensabile adottare standard elevati di sicurezza.
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Centralità della Decisione Umana 👨⚖️
L’IA non può sostituire il giudizio professionale dell’avvocato. L’uomo deve rimanere il supervisore ultimo, garantendo l’accuratezza e l’etica delle decisioni.
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Formazione e Competenza 📚
Gli avvocati devono acquisire competenze specifiche sull’IA. Questo non solo per sfruttarne il potenziale, ma anche per riconoscerne limiti e rischi.
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Trasparenza 📝
Informare il cliente sull’uso dell’IA è essenziale. Questo approccio promuove fiducia e consapevolezza, riconoscendo che i contenuti generati dall’IA non sono equiparabili a quelli prodotti da un essere umano.
Non tutti i professionisti sono pronti ad abbracciare l’IA. Esistono timori che questa tecnologia possa rendere obsolete alcune competenze tradizionali. Tuttavia, come evidenziato durante il processo di redazione della Carta, l’IA non deve essere vista come una minaccia, ma come uno strumento per migliorare la qualità del servizio legale, rendendolo più efficiente e accessibile.
Un aspetto innovativo della Carta è il suo carattere aperto e collaborativo. L'Ordine di Milano invita i colleghi di tutta Italia a partecipare al perfezionamento del documento, sottolineando che si tratta di un punto di partenza, non di arrivo. Questa mentalità inclusiva riflette la necessità di un approccio collettivo per affrontare una trasformazione così profonda.
Cristiano Pivato
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